Ascoltare musica ti rende più intelligente? Un concetto senza dubbio un po’ provocatorio e scientificamente azzardato, a cui alcuni potrebbero anche obiettare con la battuta “dipende quale musica…”. Sta di fatto che, fra tutte le attività, l’ascolto della musica è quella che stimola contemporaneamente il maggior numero di parti del cervello. Ma quali parti sono maggiormente coinvolte? Vediamolo insieme.
Prima di rispondere alla domanda, bisogna ricordare che nel cervello umano si distinguono due emisferi, il destro e il sinistro. Sebbene ciascun emisfero sia impiegato in diverse funzioni, questi non funzionano in modo indipendente. È possibile che pochi processi abbiano luogo in un emisfero solo.
Nonostante i primi studi sugli emisferi cerebrali abbiano stabilito che l’emisfero sinistro è sede dei processi del linguaggio (emisfero intellettuale) e l’emisfero destro della musica e dell’estetica visiva (emisfero artistico), con le nuove tecnologie e l’analisi dei diversi componenti della musica si è giunti alla conclusione che i processi musicali interessino tutto il cervello e non solo il destro come si pensava inizialmente.
Quindi possiamo dire che
l’attività musicale implica tutte le regioni del cervello
poiché le diverse regioni si relazionano a diversi aspetti della musica: al linguaggio (quando si canta o si ricordano i testi delle canzoni), alle emozioni (rievocate attraverso una canzone), al movimento (quando si balla o si canta), alla memoria (quando ci si ricorda di una di una canzone o di un ballo), ecc.