Scritto da Brando Bardini Edit Alessandro Lo Conte
Introduzione
Quanti in questa torrida estate 2022 hanno deciso di andare a vedere un concerto di Blanco o Marracash? Chi!? Proprio tu? Allora sei nel posto giusto per saperne di più su questo batterista tutto nostrano!
Stiamo parlando di colui che siede su uno degli sgabelli più ambiti d’Italia al livello attuale: Jacopo Volpe. Originario di Roma, il suo modo di suonare si può dire abbia ipnotizzato la nuova generazione di musicisti e produttori. A confermarlo è proprio la fitta agenda professionale di Jacopo. Ma come ha fatto a diventare una delle figure di riferimento della batteria per le nuove generazioni? Andiamo ad approfondire.
Biografia
I primi anni
Volpe inizia a dimostrare interesse verso la batteria intorno ai 5 anni di età, tanto che i genitori decidono di portarlo da un insegnante che inizialmente scettico proprio per la tenerissima età del “pupo”, ne constata la predisposizione e decide di iniziare con le prime lezioni. Il talento di Volpe inizia a dare i primi frutti e così col passare del tempo le prime occasioni iniziano a bussare alla porta. A 9 anni entra a far parte del suo primo gruppo (coloro che poi nel tempo diventeranno i Gazosa, noto gruppo pop-rock romano), ma la sua giovane età rispetto agli altri membri della band non gli consente di sostenere determinati ritmi.
Le prime esperienze e i Vanilla Sky
Attorno ai 17 anni, grazie ad una band di musica originale nella quale milita, arriva la prima occasione da poter vivere pienamente. Nel bel mezzo dell’anno scolastico Jacopo chiede ai genitori di potersi assentare per una decina di giorni per intraprendere un piccolo tour in Est Europa. Loro acconsentono, lui parte. Ed è in tour. Successivamente a 19 anni arriva la chiamata per un provino con i Vanilla Sky, che però andrà male. Nonostante questo però, i Vanilla (colpiti probabilmente dalle doti del batterista) decidono di richiamarlo per un nuovo provino, che segnerà l’arruolamento ufficiale in band (della quale ancora oggi fa parte).
Salmo
Nel 2012 Jacopo si ritrova con un amico quasi per caso ad un concerto del rapper sardo Salmo, e in quella seratarimane letteralmente folgorato dallo stile musicale e dallo show a cui assiste. Decide quindi di concentrare i suoi studi ed i suoi esercizi di arrangiamento su generi come il rap e l’hip-hop.
Estremamente colpito dall’attitudine live di Salmo, Jacopo decide di arrangiare e postare sulla piattaforma video YouTube una drum cover di un brano del rapper, che in pochi giorni arriva all’attenzione dello stesso Salmo e dalla sua etichetta, che condividono a loro volta il video di Volpe. Il batterista a quel punto decide di fare il primo passo scrivendo direttamente a Salmo, confessandogli la sua stima e dando la sua disponibilità di batterista se mai un giorno ne cercasse uno nuovo per il suo progetto musicale.
Da qui in poi il corteggiamento artistico durerà ben 3 anni, nei quali Volpe accrescerà il suo bagaglio d’esperienza grazie a collaborazioni con artisti come Coez, The Bloody Beetrots, Gemitaiz e Madman. Esperienze questo che lo portano a farsi notare in ambienti importanti della musica italiana e nel 2015 ottiene finalmente il posto di batterista con Salmo (ad oggi è anche direttore musicale dei suoi tour).
Ulteriori collaborazioni
Negli ultimi anni ha consolidato importanti collaborazioni con Marracash (anche con lui è stato direttore musicale del Tour “Persone”), Emma Marrone (tour estivo 2021), Fedez e Blanco, con il quale ha passato una primavera ed estate 2022 da record con decine di date sold out in tutta Italia. Attualmente (novembre 2022 – marzo 2023) in Tour Italiano con Salmo per il “Flop Tour”.
Caratteristiche
Lo stile
Il suo genere prevalente è un miscuglio di pop punk, hip-hop e rap. Il suo modello di riferimento da adolescente è stato Travis Barker (Blink-182), dal quale ha sicuramente saputo carpire precisione, fantasia, potenza e pulizia. Sia dal vivo che nei video che lui stesso pubblica sui social network si può apprezzare la sua capacità nel riarrangiare in chiave “rock” i brani nati o concepiti in modalità puramente elettronica. Da notare il suo drumset ibrido in cui mischia componenti acustiche (tamburi) a quelle elettroniche (pad, trigger).
L’approccio alla musica
Sicuramente, una delle cose che colpisce di più di Volpe è la determinazione. Lui stesso ha affermato che non sempre è stato tutto rosa e fiori, ma con la dedizione alla pratica e un pizzico di “educato coraggio e tanta pazienza” i
risultati sono arrivati. Lo testimonia il fatto che ad oggi è uno dei batteristi italiani più richiesti ed influenti del periodo. Un bell’esempio per tanti giovani batteristi che vedono in lui un vero punto di riferimento in un settore dove da qualche anno a questa parte si sente dire solo “il musicista non serve più”.
Oltre alle sue doti musicali è sicuramente da notare il suo modo di approcciarsi al mondo professionale. Jacopo infatti ha sì studiato batteria, ma nel tempo si è anche focalizzato su alcuni aspetti in particolare, approfondendo lo studio di determinati generi musicali per arrivare a padroneggiarli sia come batterista sia come direttore artistico.
Volpe consiglia di porsi degli obiettivi precisi, da raggiungere lavorando su elementi e dettagli specifici, dando molta importanza all’Home Recording (ovvero il registrarsi a casa attraverso mentre si studia lo strumento in modo da tenere traccia dei propri progressi).
Conclusioni
Per concludere, Volpe è quello che in gergo si può definire una “bestia”. Si può tranquillamente dire che il suo habitat naturale sia lo sgabello. Con la sua tecnica e la sua potenza si è fatto pioniere (in Italia) di un modo di suonare la batteria molto colorato ed energico, con fill e arrangiamenti molto interessanti che risultano molto creativi ed estremamente precisi.
Da ascoltare e (andare a) vedere per credere!
ENDORSEMENT
- Vic Firth – bacchette
- Evans – pelli
- Roland – componenti\pad elettronici
- Zildjian – piatti
- Tama – batteria
- Earthworks – microfoni
LINK
- Instagram: @jacopovolpedrums
- Facebook: Jacopo Volpe
VIDEO
Brando Bardini
Instagram: brandego.bardini
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